"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:
Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)
Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
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GLI ALUNNI DELLA CLASSE
1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,
Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni

Grazie a tutti per la collaborazione

sabato 19 marzo 2016

Festa del papà 2016, quando i grandi geni della storia sono genitori terribili di Davide Turrini

piccoli padri-905
Cosa hanno in comune Galileo Galilei, Jean-Jacques Rousseau, Alessandro Manzoni, Albert Einstein, Lev Tolstoj, Charlie Chaplin? Senz’altro un’irrefrenabile e sregolata genialità, ma anche l’innata e testimoniata capacità di essere pessimi padri, raccontata nel pungente saggio "Grandi uomini piccoli padri"Galilei ebbe tre figli mai dichiarati per vergogna o “nati per fornicazione”. Dell’epistolario della primogenita Virginia s’è detto, come dei silenzi del padre, definito dai biografi come “uomo crudele” che “sa misurare le distanze tra pianeta e pianeta ma non tra cuore e cuore”.
Rousseau, padre della moderna pedagogia ed illuminista, ebbe 5 figli e li portò tutti, tutti non quattro o tre, appena nati, all’ospizio dei trovatelli: “il primo fu un atto risoluto, senza il minimo scrupolo”, “l’anno dopo stesso inconveniente, medesimo espediente”, e via così. Lo faceva perché pensava, a sua detta, che con lui sarebbero stati peggio perché non poteva mantenerli.
Manzoni di figli ne ha avuti dieci. E anch’esso di fronte ad una delle figlie, Matilde, sbattuta lontana, mantenuta da altri, che lo implorava via lettera di andare a trovarla perché malata di tisi stava per morire, lui temporeggiava, cinque anni di assenza totale, pensando ai suoi bachi da seta e ai suoi gelsi “forse verrò a fine estate”. “Non volse mai a sua figlia uno di quegli sguardi profondi che il poeta gitta nel cuore umano che riservò al cuore dei suoi personaggi”.

Tolstoj (13 figli) come Chaplin (11) pare fosse un gran giocherellone con i suoi bimbi ma quando si trattava di educazione, di vicinanza e di affetto scompariva dalla circolazione. Una delle figlie dell’autore di Anna Karenina, Sof’ja, lo accusò di “indifferenza costante”; così come Jane Chaplin calcolò l’intero tempo passato da Charlie con lei: 17 minuti. Troppo impegnati a cambiare il mondo e a gonfiare il proprio ego, i papini celebri e geni. Einstein, teoria delle relatività ancora da venire, la primogenita appena nata la fece perfino sparire. Così, abracadabra. Ne si ritroveranno tracce postume di vita soltanto nel 1987.
“Non voglio giudicare nessuno. Nessuna condanna morale, ma disaccordo e disapprovazione sì”, spiega Quilici nell’introduzione citando altri papà geni distratti come Woody Allen, Dickens e il Mahatma Gandhi. “Il libro vuole solo sottolineare come a volte la genitorialità segua percorsi ben strani, e magari la si ritrovi tenera e premurosa dove non ce lo saremmo aspettato e invece assente quando avremmo immaginato il contrario”.
Quilici non dimentica la contestualizzazione storica, anzi la mette debitamente in conto, inquadrando usanze, tradizioni, squilibri uomo/donna (ci sono state anche mamme genio che hanno trascurato a morte i figli, ma questo è un altro libro) finendo quasi a suggerire che alla fine di esempi da seguire ce ne sono pochi, e al massimo all’occorrenza si appronta qualcosa da sé: “Benjamin Spock, il “guru” americano della pediatria che con le tante edizioni del suo manuale (cinquanta milioni di copie dal 1946 al 2011) ha insegnato a milioni di genitori in tutto il mondo come allevare e educare la prole, all’insegna di un permissivismo che negli ultimi anni sconfessò, fu accusato dai figli John e Mike, in un’intervista alla BBC del 1997, di essere stato un padre “freddo, incapace di trasmettere calore”. “Non mi ha mai dato un bacio né un abbraccio”, spiegò Mike, “quando ero adolescente e ci vedevamo mi dava la mano”.