"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:
Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)
Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
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GLI ALUNNI DELLA CLASSE
1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,
Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni

Grazie a tutti per la collaborazione

lunedì 23 maggio 2016

Cyberbullismo, studenti creano un blog per bambini. Nei disegni le loro paure





Nessun limite alla fantasia e nessuna domanda senza risposta, tema centrale il cyberbullismo: questa è la mission di www.nocyberbullismo.wordpress.com, il blog creato a dimensione di bambino da 21 piccoli studenti, d’età compresa tra i 10 e i 16 anni, di 5 scuole di Palermo.
Il risultato? Sorprendente. Nel blog emergono i dubbi e le paure degli alunni. Ad esempio c’è il fumetto disegnato da Marta, una bambina di 10 anni, intitolato il “Cyberbullismo è una cosa brutta che va sconfitta”, che parla di Clara, un personaggio della fantasia che vive un dramma e alla fine decide di suicidarsi a causa delle continue minacce ricevute da un compagno. La stessa fine fanno anche i protagonisti delle storie di Martina e Vittoria. In tutto sono 5 le storie create a fumetti dai piccoli blogger, in parte inventate e in parte sentite anche dalle cronache dei telegiornali.


Non mancano comunque anche storie a lieto fine. Ad esempio c’è Ciccio il brutto che fa pace con il cyberbullo oppure il fumetto realizzato da Nanni ed Elisa dove il protagonista, Stefano, grazie alla sua amica Anna riesce a sconfiggere il cyberbullismo.

Il blog rientra nell’ambito di un progetto più ampio, finanziato dal Miur, denominato “Cappuccetto Rosso: come difendersi dal lupo cattivo il cyberbullismo”. A curare, ideare e realizzare www.nocyberbullismo.wordpress.com, insieme ai ragazzi, sono stata io! Sono Cetty Mannino, giornalista e blogger del sito intreccio.eu, dove mi occupo del fenomeno del cyberbullismo in ogni suo aspetto(normativo, analitico, quantitativo….) .

Quali dati emergono?
“L’aspetto preoccupante, emerso nei bambini durante il laboratorio sono le conseguenze che il cyberbullismo causa nella vittima. Mentre, infatti, alcuni studenti hanno inventato delle storie a lieto fine, dove i protagonisti riesco a reagire alle vessazioni del cyberbullo, grazie all’aiuto di un adulto o di un amico, altri bambini hanno immaginato una tragicaconclusione”.
Ecco allora la chiave d’intervento. E’ proprio da questo dato che bisogna lavorare: lacomunicazione. Far capire ai ragazzi che il cyberbullismo non è una malattia incurabile, che indubbiamente è difficile da superare dal punto di vista emotivo e di conseguenza anche fisico. Ma il cyberbullismo con il dialogo e il sostegno dei genitori e degli amici è sicuramente superabile.
“Un altro aspetto importante da non sottovalutare è quello che la persecuzione delcyberbullo è nella maggior parte dei casi legata ad una foto che ritrae la vittima e non ad un messaggio scritto, con un testo offensivo”. In alcuni fumetti, infatti, i bambini disegnano la vittima che riceve un’immagine nel proprio smartphone.
Inoltre un dato importante che si deduce guardando i fumetti è che solo una percentuale bassa dei ragazzi vede i messaggi attraverso il computer, quindi assistiti dalla figura di un adulto.
→ Azione ←
Parlare del fenomeno sì, ma in maniera corretta, con la giusta terminologia. Senza nascondere quali sono i reali rischi. Una corretta informazione è dunque l’unico modo per riuscire a rendere consapevoli i giovani sui rischi del web e quindi ad avere gli strumenti per reagire ad un problema così grave.
Il progetto l’ho modulato in diversi parti in base alle attitudini dei bambini. Un gruppo di loro, meno propenso al disegno, ha scritto una lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini dicono: “Con questo blog il messaggio più importante che vorremo trasmettere è quello che ti fa capire come difenderti in queste circostanze”.
Un altro gruppo ancora ha inventato i 10 comandamenti del web, dove con precisione è stato stabilito cosa fare e cosa non fare quando navighiamo.

Ecco cosa non fare
Non accettare amicizie da persone sconosciute
Non mandare foto della propria e-mail e password ad uno sconosciuto
Non chiedere la via di casa ad uno sconosciuto perché potrebbe essere falsa
Non mandare foto del proprio viso a sconosciuti
Non prendere in giro un amico

Ecco casa da fare
Accetta l’amicizia solo dei tuoi amici o parenti
Stai attento quando sei sul web
Certifica con delle app i siti in cui entri
Cerca foto di gattini
Accetta foto e video divertenti