"Aspettarsi che tutti i bambini,della stessa età,imparino allo stesso tempo,usando gli stessi materiali...è come aspettarsi che tutti i bambini della stessa età,indossino allo stesso tempo la stessa taglia di vestiti."
COLLABORANO A QUESTO SITO:
Dott.ssa in Giurisprudenza Priscilla Scicolone (Luiss Roma)
Dott.ssa in Psicologia Anna La Guzza (Milano)
Docente Universita' Tor Vergata Prof.Aurelio Simone (Roma)
Docente Universita' di Venezia Prof. Enrico Cerni (Venezia)
Dott. Psicoterapeuta Onofrio Peritore (Licata)
Dott. in Psicologia clinica Scicolone Rosario (Lumsa Roma)
Dott. ssa in Danzaterapia (Ada Licata D'Andrea Licata)
Dott. Gianluca Lo Presti Esperto in DSA ADHD
...................................................................................................
GLI ALUNNI DELLA CLASSE
1^B:Daniele,Arianna,Roberta,VincenzoP.,Hilary,Gemma,Simona,Alessandro R.,Gaetano,Calogero,Francesco,Flavio,AlessandroS.,Serena,Antonino,Antonio,Giorgia,Ferdinando,Alice,Kadija,Alessia,
Karim,Alberto,Vincenzo N.,Edisea,Gabriele. Tutti i genitori degli alunni

Grazie a tutti per la collaborazione

mercoledì 31 dicembre 2014

“L’albero dei libri” a Berlino



L’idea è quella di far rivivere gli alberi morti trasformandoli in una piccola libreria stradale a disposizione dei cittadini. Piccola neanche tanto, visto che può contenere anche un centinaio di volumi. Ma in città non sono solo gli alberi a contenere i libri ma anche casse, scaffali e cabine telefoniche che, collocate negli spazi urbani, accolgono volumi in ogni lingua e a disposizione di tutti. Tanto che questi nuovi elementi di arredo rischiano di mutare il paesaggio urbano.
Così ogni giorno centinaia di cittadini prendono e lasciano libri, sia in tedesco che in inglese (per rendere partecipi anche i turisti) e per proteggere i libri dalla pioggia sono utilizzate pesanti tendine di plastica, che ricoprono gli scaffali.
In questi alberi si può trovare di tutto: libri per bambini, fantascienza, romanzi ma soprattutto si da spazio ad autori emergenti, che condividono nella libreria libri autoprodotti, con la speranza di far circolare il testo grazie allo scambio e trovare magari qualche editore disposto a pubblicarlo.

martedì 30 dicembre 2014

Oggi ci lasciava una delle donne più famose ed importanti della storia italiana.

 
Rita Levi Montalcini:

"Non conta il giorno della morte, ma come siamo vissuti"

I migliori film, libri e dischi del 2014, secondo Internazionale

La redazione di Internazionale ha scelto i migliori film, libri e dischi del 2014.
Film:
  1. Boyhood, Richard Linklater (Stati Uniti, 165’)
  2. The wolf of Wall street, Martin Scorsese (Stati Uniti, 180’)
  3. Nebraska, Alexander Payne (Stati Uniti, 115’)
Libri:
  1. Il cardellino, Donna Tartt, (Rizzoli)
  2. Il figlio, Philipp Meyer, (Einaudi)
  3. Congo, David Van Reybrouck, (Feltrinelli)
Dischi:
  1. Syro, Aphex Twin, (Warp)
  2. Down where the spirit meets the bone, Lucinda Williams, (Highway 20 Records)
  3. St. Vincent, St. Vincent, (Loma Vista)

lunedì 29 dicembre 2014

La scuola che non sa scrivere


 
....Forse un giorno la smetteremo, almeno me lo auguro, di mortificare i nostri studenti con l’esercizio, sciocco e diseducativo, del tema in classe, con quel triste cerimoniale che lo accompagna: foglio di protocollo, dizionario e guai a chi copia. Occorre leggere e interpretare la realtà con onestà intellettuale e con maggiore attenzione. Quando scrivono i nostri ragazzi? A casa? Mai. Lo fanno a scuola. Purtroppo con il tema e due o tre volte al quadrimestre. Rare occasioni nelle quali vengono immediatamente travolti dalla nostra ansia di misurazione. Pazzesco!La mia generazione non sa scrivere. In molti posti di lavoro, quando si tratta di preparare una lettera o di fare una relazione, in genere, ti ritrovi come un pirla e solo con quell’incombenza. La delega, in questi casi, è

Ragazza di Vermeer. E' lei la più vista del 2014

La mostra imperniata sul capolavoro ormai icona pop del pittore olandese del Seicento ha attirato a Bologna oltre 340 mila spettatori. Sul podio Frida Kahlo a Roma e Klimt a Palazzo Reale, Milano, che ha avuto una stagione trionfale



E' la ragazza di Vermeer, assieme con la mostra tutta imperniata sul quadro trasformato in icona pop, la mostra più visitata nel 2014. L'allestimento di Palazzo Fava, Bologna, intitolato "La ragazza con l'orecchino di perla. Il mito della Golden Age da Vermeer a Rembrandt. Capolavori dal Mauritshuis" ha registrato, nonostante o forse grazie anche alle molte polemiche al seguito, ben 342.626 ospito, in un periodo relativamente breve, dall'8 febbraio al 25 maggio, e pure con ingressi contingentati date le relativamente esigue dimensioni dell'edificio felsineo. Visitatori che hanno affrontato code infinite per ammirare il capolavoro-icona del genio olandese.

29 dicembre 1721 nasceva a Parigi Madame Pompadour


Il 29 dicembre 1721 nasceva a Parigi Madame Pompadour, una delle donne francesi più influenti del'700. Fu amante di re Luigi XV e sostenitrice delle idee dell'Illuminismo, finanziando molti progetti degli enciclopedisti.
Influenzò l'arte, la moda, il teatro e la musica, divenendo un "guru" del suo tempo.

Auguro a tutti voi, genitori, insegnanti, persone che lavorano nella scuola, studenti, una bella strada nella scuola, una strada che faccia crescere le tre lingue, che una persona matura deve sapere parlare: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. Ma, armoniosamente, cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti. Le tre lingue, armoniose e insieme!(Papa Francesco)

Ecco l'invasione degli ultracibi

Ecco l'invasione degli ultracibi  DI EMANUELE COEN

Bistecche sintetiche, maionese senza uova, spaghetti in 3D, latte iperproteico. Le biotecnologie rivoluzionano l’alimentazione. In un pianeta sempre più famelico.
ande come una pallina da ping pong, la “ wikipearl ” siscioglie in bocca a contatto con la saliva. Il guscio è commestibile e racchiude yogurt, formaggio, oppure gelato. Zero packaging, impatto ambientalequasi nullo: sugli scaffali dei supermercati bio Whole Foods, negli Stati Uniti, una confezione da due “conchiglie” costa quattro dollari. È l’ultima invenzione di WikiFoods, la startup di Cambridge fondata da David Edwards, un biologo che insegna a Harvard. La pallina ecosostenibile non cambierà le sorti dell’umanità, ma per il newsmagazine americano “Time” è una delle 25 invenzioni più importanti del 2014: il segno che, d’ora in poi, il mondo del cibo non sarà più come lo abbiamo conosciuto finora.

Dislessia bambini: che cosa è, quali sono i segnali d'allarme e strategie di aiuto

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Corrono il rischio di essere etichettati come pigri, svogliati e disattenti. Perché fanno fatica a imparare a leggere e non riescono a farlo speditamente, col rischio di non capire quello che leggono. Difficilmente poi non incappano in qualche errore durante i dettati e, a volte, imparare a memoria una poesia è un’impresa tutta in salita. Ma non è questione di scarso impegno o mancanza di concentrazione.
Le bambine e i bambini dislessici hanno a che fare con un disturbo specifico dell’apprendimento che rende più difficile imparare a leggere e scrivere, tanto da poter condizionare negativamente il rendimento scolastico, e far sentire a disagio i piccoli scolari che non riescono a padroneggiare le lettere che affollano la pagina di un libro, di un quaderno o la lavagna.
Ma non per questo si deve mettere in discussione la loro intelligenza. I bambini con dislessia, infatti, sono intelligenti, non hanno problemi neurologici e sensoriali (vista, udito), ma il loro cervello funziona un po’ diversamente, per cui hanno una ridotta capacità di percepire...
http://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-6-14-anni/scuola-primaria/dislessia-bambini-che-cosa-e-quali-sono-i-segnali-d-allarme-e-strategie-di-aiuto

domenica 28 dicembre 2014

Al cinema una proiezione dedicata a persone con autismo

di Riccardo Rossi

Natale al cinema con un cartone animato anche per i bambini e le persone con autismo. Domani 28 dicembre infatti alle 16,30 appuntamento al Filmstudio di Roma per "Un Gatto a Parigi", candidato all’Oscar 2012 per il miglior film di animazione. Verrà proiettato secondo i canoni del Friendly Autism Screening, uno specifico procedimento di ambiente che consente a chi presenta disturbi sensoriali di vivere senza problemi l’esperienza cinematografica in sala: le luci non vengono del tutto spente, i suoni sono leggermente più bassi, è possibile portare cibo specifico da casa e ci si può muovere liberamente durante la proiezione. La proiezione, organizzata in collaborazione con le associazioni Angsa Nazionale, Angsa Lazio, Habitat per l’Autismo e Gruppo Asperger Lazio, fa parte delle iniziative culturali di Filmsocialclub, il nuovo percorso di inclusione e partecipazione attiva lanciato dal Filmstudio quest’anno. L'appuntamento è realizzato grazie all’iniziativa di Armando Leone, direttore artistico del Filmstudio, e di Stefano Pierpaoli, curatore di alcune proposte culturali nello storico cinema romano. E nella volontà dei promotori l'idea di ripetere mensilmente questo tipo di offerta per tutte le persone nello spettro autistico.
                                                                                                               Fonte: Redattore Sociale

Astronaut Samantha Cristoforetti sings IMAGINE | UNICEF

L’astronauta Samantha Cristoforetti, che si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale ISS, canta la sua versione di Imagine di John Lennon a favore dell’Unicef, mentre dagli oblò dietro le sue spalle appare la Terra in tutta la sua straordinaria bellezza.

28 DICEMBRE 1908 IL TERREMOTO DI MESSINA

28 DICEMBRE 1908

IL TERREMOTO DI MESSINA
Calabria e Sicilia: un terremoto del 10º grado ed un seguente maremoto radono al suolo le città di Reggio Calabria e Messina causando oltre 100.000 morti.

Daniel Pennac



Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia
Daniel Pennac

venerdì 26 dicembre 2014

Le dieci Natività più belle della storia dell'arte


Segnalato dal Prof. Enrico Cerni                 
    
 Le dieci Natività più belle della storia dell'arte Natività, Natale, storia dell'arte, pittura, opere d'arte libreriamo.it

Da sempre uno dei soggetti preferiti degli artisti di tutte le epoche è la Natività, ovvero la rappresentazione in chiave cristiana della nascita di Gesù, con la Sacra Famiglia riunita nella grotta di Betlemme, a volte con l'aggiunta dei pastorelli e dei re magi, ma in quest'ultimo caso già si parla di Adorazioni. Le vicende della nascita di Gesù sono descritte nei ''Vangeli dell’Infanzia'', quelli di Luca e di Matteo, che rappresentano la principale fonte di ispirazione

MILANO – Mancano circa una ventina di giorni al Natale, e oggi vi proponiamo le 10 Natività più belle della storia dell’arte. Tiziano, Caravaggio, Mantegna, Rubens, praticamente tutti gli artisti si sono cimentati nella rappresentazione della Natività. la nostra selezione si estende dal 1300 circa ai primi anni del 1600.

GIOTTO – Natività di Gesù, 1303-05

“Natività di Gesù” è un affresco di Giotto, databile al 1303-1305 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. Si tratta di una delle prime rappresentazioni del tema e come fonti delle scene cristologiche Giotto usò i Vangeli, lo Pseudo-Matteo, il Protovangelo di Giacomo e la Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze.

Un paesaggio roccioso fa da sfondo alla scena della Natività, tutta incentrata in primo piano. Maria è infatti distesa su un declivio roccioso, coperto da una struttura lignea,...

http://www.libreriamo.it/a/9973/le-dieci-nativita-piu-belle-della-storia-dellarte.aspx

Questo tributo di Natale per le nostre truppe

 Questo tributo di Natale per le nostre truppe mi aveva in lacrime ... soggiorno sicuro, e

tornare a casa presto!
 


Auguriamo a tutti le truppe sul campo un Buon Natale. Deve essere difficile essere lontani dalle vostre famiglie, ma si sono nei nostri pensieri per tornare a casa al sicuro. Soggiorno sicuro, e grazie per tutto quello che fate!

MERRY CHRISTMAS




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martedì 23 dicembre 2014

La scuola che non sa scrivere

CONDIVIDO PIENAMENTE...
 
....Forse un giorno la smetteremo, almeno me lo auguro, di mortificare i nostri studenti con l’esercizio, sciocco e diseducativo, del tema in classe, con quel triste cerimoniale che lo accompagna: foglio di protocollo, dizionario e guai a chi copia. Occorre leggere e interpretare la realtà con onestà intellettuale e con maggiore attenzione. Quando scrivono i nostri ragazzi? A casa? Mai. Lo fanno a scuola. Purtroppo con il tema e due o tre volte al quadrimestre. Rare occasioni nelle quali vengono immediatamente travolti dalla nostra ansia di misurazione. Pazzesco!La mia generazione non sa scrivere. In molti posti di lavoro, quando si tratta di preparare una lettera o di fare una relazione, in genere, ti ritrovi come un pirla e solo con quell’incombenza. La delega, in questi casi, è spontanea. È così difficile avviare nelle nostre scuole un laboratorio di scrittura? Non costa nulla. Facciamolo! Ma quattro o cinque volte al mese e con due momenti di valutazione nel quadrimestre. L’obiettivo non è quello di misurarli a ogni tentativo di scrittura, ma di appassionarli a questo esercizio. Vivaddio, che si tengano sul banco quello che vogliono. Devono imparare a scrivere! A tritare e a sbrogliare le informazioni. Che è poi quello che facciamo, ogni volta, noi adulti quando dobbiamo preparare un articolo, scrivere un libro o altro.Un insegnante competente e autorevole riesce a comprendere se un ragazzo ha lavorato, se si è impegnato a dare forma di scrittura a idee, immagini ed emozioni personali. Sogno una scuola alla rovescia. Un laboratorio di ricerca con insegnanti competenti, ma senza certezze assolute. Formatori che, ogni tanto, sappiano dire: «Questo argomento, cari ragazzi, non lo conosciamo bene nemmeno noi. Approfondiamolo insieme. Avviamo una ricerca ...»...
http://www.corriere.it/scuola/medie/14_dicembre_20/aboliamo-tema-classe-cambiamo-sistema-voti-e00cdc34-886b-11e4-b064-a02e4007228e.shtml

lunedì 22 dicembre 2014

Approvata la Costituzione italiana Accadde oggi - 22/12/1947

Accadde oggi - 22/12/1947

L’Assemblea Costituente approva a scrutinio segreto, con 453 voti a favore e 62 contrari, la nuova carta costituzionale, che, il 27 dicembre, viene promulgata dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola. La nuova Costituzione entrerà in vigore il primo gennaio 1948.
http://www.raistoria.rai.it/articoli/approvata-la-costituzione-italiana/11637/default.aspx

giovedì 18 dicembre 2014

LA CANZONE DELLO SPIRITO Gravidanza in musica

                                                        Adoro questa racconto...
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(Tratto da : A path with heart: A guide through the perils and promises of spiritual life –J.Kornfield-,1996)

C’è una tribù in Africa Orientale in cui l’arte dell’unione profonda (intimità) è nutrita anche prima della nascita. In questa tribù la data di nascita di un figlio non è il giorno effettivo della sua nascita né il giorno del concepimento, come in altri villaggi.
Per questa tribù la data di nascita è la prima volta che il figlio è un pensiero nella mente della mamma.
Consapevole della sua intenzione di concepire un bambino con un particolare padre, la mamma va a sedere da sola sotto un albero.
Lì si siede e ascolta fino a quando può sentire la canzone del bambino che spera di concepire. Una volta che l’ha sentita, torna al villaggio e la insegna al padre in modo che possano cantarla insieme mentre fanno l’amore invitando il bambino a unirsi a loro.
Dopo che il bambino è stato concepito, la mamma canta la canzone per il bambino che è nel suo grembo. E poi la insegna alle donne anziane e alle ostetriche del villaggio perché, durante il travaglio e al momento miracoloso della nascita, il bambino sia accolto con la sua canzone.
Dopo la nascita tutti gli abitanti del villaggio imparano la canzone del loro nuovo membro e la cantano al bambino quando lui cade o si fa male. La canzone è cantata nelle occasioni di trionfo, nei rituali e nelle iniziazioni.
Diventa parte della cerimonia del matrimonio quando il bambino è cresciuto e, alla fine della vita, i suoi cari si riuniranno attorno al letto di morte e canteranno questa canzone per l’ultima volta.

Gli italiani donano l’Oro alla Patria 18 dicembre 1935

Gli italiani donano l’Oro alla PatriaIl 18 dicembre 1935 va in scena a Roma e in tutta Italia la “Giornata della Fede“, meglio conosciuta come la donazione dell'”Oro alla Patria“. In seguito alle sanzioni delle Nazioni Unite per l’attacco dell’Italia all’Etiopia, Mussolini chiede ai cittadini di donare le fedi nuziali e tutti gli oggetti di valore, per sostenere i costi della guerra e far fronte così alle misure restrittive imposte che prevedevano, tra le altre cose, il divieto di esportare prodotti italiani all’estero.

A piazza Venezia si svolge la manifestazione principale. Tra i 250mila oggetti di valore raccolti, non passarono sotto silenzio la fede nuziale della Regina Elena, il collare dell’Annunziata del Principe Umberto, i lingotti d’oro donati da re Vittorio Emanuele, la medaglia del Nobel di Luigi Pirandello. E, ancora, una cassa piena d’oro inviata da GabrieleD’Annunzio, le medaglie da senatore di Luigi Albertini e di Benedetto Croce.       
   Oro-patriaAl posto della fede d’oro, ai donatori veniva data una fede di ferro contenente l’iscrizione Oro alla Patria. In totale vengono raccolte oltre 37 tonnellate d’oro e 115 d’argento. Per il fascismo è un successo, soprattutto in termini di propaganda
.

Si conclude la guerra di secessione 18 dicembre 1865


18 dicembre 1865:
conclusa la Guerra di secessione americana, il governo Usa proclama la fine della schiavitù in tutta la nazione con il XIII emendamento alla Costituzione voluto da Abraham Lincoln.

Qol demannah daqqah.

Prof. Enrico Cerni

Il silenzio di Roberto Benigni. Quei secondi gorgoglianti di comunicazione. Una "voce di silenzio sottile".

Qol demannah daqqah.

Talmente intenso è il significato di queste tre parole ebraiche, che molte ne sono le traduzioni, tutte inevitabilmente “imperfette”: il latino ha tradotto in sibilus aureae tenuis, le diverse versioni della Bibbia danno di volta in volta “il mormorìo di un vento leggero, la voce di un silenzio sottile, il suono di una debole parola, la voce di coloro che lodano Dio in segreto, la voce di una calma svuotata…” Qòl è la voce umana, ma anche il tuono o un rumore fragoroso. Demamah è la calma, il silenzio, il divenire silenzioso e immobile. Daqqah è il ridurre in polvere, lo svuotare, l’alleggerire…

domenica 14 dicembre 2014

Lo spot sulla “tregua di Natale” di una catena di supermercati britannici

 È ispirato a un fatto realmente avvenuto durante la Prima guerra mondiale: è piuttosto commuovente...

La catena di supermercati britannica Sainsbury’s, in collaborazione con la Royal British Legion (una fondazione che si occupa di fornire aiuto ai veterani dell’esercito inglese), ha realizzato un spot particolarmente curato e commuovente sulla Prima guerra mondiale. Lo spot è ispirato alla “tregua di Natale”, uno degli episodi più famosi della guerra: il 25 dicembre del 1914, in vari punti del fronte occidentale, ci fu una tregua spontanea tra i soldati alleati – inglesi e francesi – e quelli tedeschi. I militari uscirono dalle trincee e si scambiarono cibo e altri regali. La tregua venne utilizzata soprattutto per permettere di seppellire i corpi abbandonati nella terra di nessuno tra le trincee.

NABAJYOTISAIKIA

NABAJYOTISAIKIA, è un complimento utilizzato in Sud Africa e significa: "io ti rispetto, ti nutro. Importa a me "in risposta dicono Midori, che è:" così, esisto per te "









C'è una tribù africana che ha un costume molto bello.
Quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e nocivo, prendono la persona al centro del villaggio, arriva tutta la tribù e lo circonda. Per due giorni, dicono all'uomo, tutte le cose buone che ha fatto.
La tribù crede che ogni essere umano viene al mondo come un bene. Ognuno è desideroso di amore, pace, sicurezza, felicità. Ma a volte, nel perseguimento di queste cose, commettiamo degli errori.
La comunità vede quegli errori come un grido di aiuto. Essi si uniscono per sollevarlo e per ricollegarlo con la sua vera natura, per ricordargli fino a quando non si ricorda pienamente la verità dalla quale era stato temporaneamente disconnesso,

                                                                                                   Nabajyotisaikia! Midori
 

Scuola italiana, in due per il “Nobel” dell’insegnamento




Nel mare di polemiche sulla necessità di riformare la scuola italiana e sull’annosa questione dell’edilizia scolastica, ogni tanto arriva una bella notizia: sono due gli insegnanti italiani candidati al Global Teacher Prize, già ribattezzato “Premio Nobel per insegnanti” e organizzato quest’anno per la prima volta dalla Varkey GEMS Foundation, un’organizzazione internazionale impegnata in prima linea nelle campagne a sostegno dell’educazione. Sono state 5mila le segnalazioni arrivate, 1.300 i candidati idonei e alla fine ne sono stati selezionati cinquanta: tra loro Daniela Boscolo e Daniele Manni, insegnanti rispettivamente presso l’Istituto “C. Colombo” di Porto Viro, in provincia di Rovigo, e presso l’Istituto “Galilei – Costa” di Lecce.
Quattro i criteri di selezione che ha portato i due insegnanti italiani a essere inseriti nella rosa dei cinquanta: ...

http://www.direttanews.it/2014/12/12/scuola-italiana-due-per-il-nobel-dellinsegnamento/

ANDREA BOCELLI (HQ) AVE MARIA (SCHUBERT)


CARO GESU' BAMBINO DI ANDREA BOCELLI


LA FAVOLA DEL GIARDINIERE E DELLA ROSA.


C’era una volta un giardiniere. Un brav'uomo, con l’arte nelle mani.
Aveva un bel giardino dove coltivava vari tipi di piante e fiori.
Ci fu un tempo in cui il giardiniere si trovò a coltivare anche una rosa. Una bella rosa bianca e profumatissima.
Il giardiniere era gentile, garbato e affettuoso e la rosa si affezionò a lui. La rosa ammirava l’ arte del giardiniere e si sforzava di spandere il suo profumo per tutto il giardino perché il giardiniere ne traesse conforto e gioia.
Un giorno, però, al giardiniere si offuscarono gli occhi. Il profumo della rosa cominciò a dargli fastidio e prese a occuparsene sempre meno. La rosa tentò di accrescere il suo profumo, ma questo destava ancora più fastidio nel giardiniere. A poco a poco gli occhi del giardiniere si chiusero e lui si convinse che quella non fosse una rosa, ma una pianta d’ortica. Avrebbe infestato tutto il giardino, occorreva estirparla.
Iniziò così ad avvelenarla, perché seccasse e morisse. Non la voleva più nel suo giardino.
La rosa tentò di resistere, triplicò il suo profumo, per far capire che non era una pianta d’ortica, ma una rosa. Ma il giardiniere pensò che quella pianta d’ortica fosse tracotante e stupida a volersi spacciare per rosa, e aumentò le dosi di veleno. Alla fine la rosa si arrese, accettò il veleno, si inaridì e si lasciò morire, scomparendo per sempre dal giardino.
Non è dato sapere cosa ne sia stato del giardiniere. Probabilmente non si rese mai conto di aver avvelenato uno tra i fiori più belli del suo giardino, e sta ancora là a bearsi, convinto d’aver estirpato una pianta d’ortica.
                                                                                                             Angela Mancuso                                                                                                                

IL CUNTASTORIE LICATESE



Ed eccu ch'è tempu 'i diri "BonNatàli"...
ma nun si sapa zòccu si vò ddiri...
si pènza a lu sciampàgni e a lu caviàli
'e cosi licchi ca fànu piaciri.

Fussa Natali... se vita si cangiàssa...
se a vuluntà di Diu si facìssa...
'mmeci ppi' quattru jòrna si fa a farsa...
e co si mantèna "bonu"...arrèsta fissa !

(Mel Vizzi in riflessioni rimate estemporanee, cioè: frìschi frischi !)


State sempre lieti,

State sempre lieti,
in ogni cosa rendete grazie.
Non spegnete lo Spirito,
non disprezzate le profezie;
esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono.
Πάντοτε χαίρετε, ἐν παντὶ εὐχαριστεῖτε.·τὸ Πνεῦμα μὴ σβέννυτε, προφητείας μὴ ἐξουθενεῖτε. πάντα δὲ δοκιμάζετε, τὸ καλὸν κατέχετε.
Il legame etimologico tra essere lieti (chàirete) e essere grati (eucharistèite) è sempre stupefacente. Il messaggio per noi è che per essere felici dobbiamo provare gratitudine per ciò che abbiamo. Nel valutare (dokimàzete) tutte le cose, come se le passassimo al setaccio, siamo invitati a conservare ciò che è buono (tò kalòn), che è anche bello, come da sempre ci insegnano i greci antichi.
Il vantaggio di poter trovare le connessioni tra le parole mi rende lieto. E di questo redo grazie (a molti e molte).

Dalla lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, 5, 16-22, con alcuni tagli personali.

                                                                                                                    Prof. Enrico Cerni

sabato 13 dicembre 2014

MINORI. Tecnologia Cern migliora apprendimento autistici

Nel progetto coinvolta anche universita' Modena e Reggio
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 dic. -

Aiuterà i bambini autistici nell'apprendimento, ma anche gli educatori a velocizzare la raccolta dei dati e i trattamenti. E' il tavolo interattivo messo a punto con la tecnologia del Cern di Ginevra, a partire da una richiesta della fondazione Arbor. Partecipa al progetto anche l'Università di Modena e Reggio Emilia a cui è stato consegnato anche il software open source su cui si basa il dispositivo. Il progetto, racconta alla 'Dire' il ricercatore dell'Unimore Matteo Vignoli, "è nato da una sfida tecnologica. E cioè fare in modo che la tecnologia possa andare incontro a tutte le persone che stanno dietro ad una persona affetta da questo problema, quindi non solo il bambino autistico, ma anche la famiglia, le maestre, gli psicologi e gli educatori".
L'obiettivo, dunque, "è quello che la tecnologia diventi inclusiva". Dopo lo spunto lanciato dalla fondazione Arbor, prosegue il ricercatore, "abbiamo coinvolto lo Iescum (Istituto europeo sullo studio del comportamento) e il Cern per far sì che ci fosse la tecnologia più alta ad oggi disponibile". La sintesi "ha portato una soluzione che è già stata sperimentata in un centro di Piacenza con esiti positivi ed ora, con il software che ci è stato donato dal Cern, potremo ridurre l'impatto del tempo necessario agli educatori per effettuare un trattamento". La riduzione, conclude Vignoli, "è stimata nel 30%, cioè ogni tre trattamenti sui bambini se ne potrà fare uno in piu'. Questo, conclude, "è uno dei risultati maggiori che possono essere dati da una tecnologa applicata alla società".

                                                                                                     Prof. Simone Aurelio

venerdì 12 dicembre 2014

LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA


12 DICEMBRE 1969
Milano, ore 16.37: una bomba esplode all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura a Piazza Fontana. La deflagrazione uccide 17 persone e ne ferisce altre 88. Lo stesso giorno viene scoperta una bomba anche nella sede della Banca Commerciale Italiana, fortunatamente inesplosa.

giovedì 11 dicembre 2014

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Il punto di Peter H. Reynolds


La lezione di disegno è terminata, ma Vashti resta incollata alla sedia.
Il foglio sul banco è più pulito che mai!
La sua insegnante osserva il foglio bianco.
“Ah, un orso polare in una tempesta di neve” dice.
“Molto divertente!” esclama Vashti.
“É che proprio non so disegnare!”.
L’insegnante sorride.
“Fai un punto, un semplice punto e poi guarda dove ti conduce”.
Vashti afferra un pennarello e lo scaglia sul foglio.
“Ecco!”
La maestra prende la pagina e la esamina con attenzione.
“Uhmmmmm…”
Poi porge il foglio a Vashti e dice pacatamente:
“Adesso firmalo”.
La bambina resta pensierosa per un istante
“Bè, forse non so disegnare, ma almeno so fare la mia firma”.
La settimana successiva, quando Vashti entra nell’aula di disegno, resta sorpresa nel vedere un certo quadro appeso dietro la cattedra.
É il piccolo punto che aveva disegnato lei: il SUO PUNTO! Inserito in una splendida cornice dorata!

Psichiatria-etichettatura bambini con 'disturbi mentali'


 20 milioni di bambini e adolescenti sono etichettati con "disturbi mentali" che si basano unicamente su una lista di comportamenti.

Il rispetto si impara fin da piccoli. Ma prima vanno formati i prof.

Le iniziative di educazione all’affettività sono tantissime ma a macchia di leopardo: manca un’«ora di». L’impegno del Miur nella formazione dei docenti.

I protagonisti del libro per bambini «Mimì fiore di cactus e il suo porcospino»Difendersi e non offendere. Stare insieme con sensibilità e rispetto. Affrontare il dispiacere dell’abbandono. E poi, conflitto e violenza: c’è differenza? Oppure: come dire tutta la rabbia che si ha dentro, senza ferire? E’ giusto che queste cose si imparino a scuola? Gli esperti dicono sì, e prestissimo, perché la violenza contro le donne - ma anche i soprusi contro chi è percepito più debole o diverso - è esito di relazioni educative e di modelli familiari e sociali che si impongono fin dalla culla. «Gli stereotipi mettono radice già quando si vede un neonato e ne si loda la forza, mentre per una femminuccia si esalta la bellezza», dice Silvia Carboni, psicologa, responsabile del servizio minori della Casa delle Donne di Bologna.
I programmi nelle scuole
Nelle scuole italiane qualcosa si fa, a volte tantissimo, ma gli interventi sono, come spesso succede, a macchia di leopardo. Ci sono progetti dei singoli istituti che vedono coinvolti i ragazzi e programmi di ampio respiro, proposti...
http://www.corriere.it/scuola/medie/14_novembre_25/rispetto-si-impara-fin-piccoli-ma-soprattutto-vanno-formati-prof-b538e478-747d-11e4-ab92-90fe0200e999.shtml

Meglio fondere elementari e medie che tagliare l’ultimo anno del liceo.

L’ex ministro Berlinguer: non si può stare a scuola fino a 19 anni. Ma l’idea di eliminare il quinto anno delle superiori è sbagliata. Molto meno traumatico ridurre il primo ciclo.
Non si può tenere a scuola i nostri ragazzi fino a 19 anni. È un grave danno che facciamo loro rispetto ai loro colleghi europei. Questo problema era stato risolto con la riforma dei cicli che la restaurazione di destra nel Paese ha cancellato. Bisogna tornare a ristrutturare l’architettura scolastica riducendo, ancora una volta di un anno, il suo percorso. C’è chi affaccia ora la proposta di ridurre la secondaria superiore cancellando l’ultimo anno. Io lo ritengo un grave errore perché, nella scuola di tutti e nella società della conoscenza, per la quale si programma un percorso universitario addirittura al 40%, quello della verticalizzazione curricolare e del favorire la più proficua crescita nell’ambito educativo - scolastico e universitario – è un problema capitale. E, in questo quadro, l’ultimo anno delle superiori funge da raccordo fra scuola e post-scuola ed è pertanto indispensabile.
http://www.corriere.it/scuola/medie/14_dicembre_05/meglio-fondere-elementari-medie-che-tagliare-l-ultimo-anno-liceo-22f93ef2-7ca5-11e4-813c-f943a4c58546.shtml

Un milione di dollari per il prof più bravo del mondo. Due italiani in lizza.

Il concorso della Varkey Gems Foundation pensato per valorizzare la figura e il ruolo dell’insegnante in tutto il mondo. Fra le star coinvolte, Bill Clinton e Kevin Spacey

«And the winner is…». Luci, palco, pubblico col fiato sospeso. E poi il nome che risuona, l’assegno generosissimo, la felicità. Ma può un insegnante diventare una star, senza passare per Hollywood? Ritrovarsi famoso nel mondo per quello che fa ogni giorno, con pazienza, fatica, competenza e pochi, nella quotidianità, disposti a dirgli «bravo»? Succederà. Sta succedendo. Grazie a un’idea della Varkey Gems Foundation (braccio filantropico di Gems Education, colosso dell’istruzione privata basato a Dubai, con uffici in dieci Stati, dagli Usa a Singapore, e scuole frequentate da 150mila studenti), che ha messo in palio un milione di dollari da assegnare a un prof eccezionale, che abbia dato uno straordinario contributo alla professione.

La prof Daniela e i suoi ragazzi diversamente abili
Il bando in marzo, poi la selezione tra 5mila nomi di tutto il mondo e oggi l’annuncio della rosa finale. Tra i 50 candidati migliori ci sono anche due italiani: Daniela Boscolo, docente di un istituto tecnico della provincia diRovigo e Daniele Manni, di Lecce. La prof veneta che insegna a studenti diversamente abili dell’Itsc Colombo di Porto Viro, «ha sperimentato metodidiversi per sviluppare la loro capacità d’interazione», si legge nella...
http://www.corriere.it/scuola/secondaria/14_dicembre_07/milione-dollari-il-prof-piu-bravo-mondo-due-italiani-lizza-6b5e7f18-7dfe-11e4-9639-7f4a30c624ee.shtml

Autismo: che cos'è. Sintomi, cause, segnali e strategie per i genitori

di Francesca Amépha-077321

Gli autistici sono super-intelligenti. Gli autistici non capiscono nulla. Un bambino autistico non può parlare e non può frequentare una scuola pubblica. Se un bambino a due anni non parla allora ha un ‘autismo lieve’. L’autismo è contagioso. L’autismo è ereditario. Una persona autistica è pericolosa…. Continuiamo? Sono davvero tante le inesattezze, i luoghi comuni e le vere e proprie sciocchezze sul Disturbo Autistico.
Nostrofiglio.it fa chiarezza sul tema

Quando compilare il PDP


Gianluca Lo Presti
Il PDP può essere compilato in qualsiasi periodo dell’anno.
Se vi è diagnosi di DSA si compila entro 3 mesi.
http://gianlopresti.blogspot.it/2014/12/quando-ed-entro-quando-compilare-il-pdp.html

Il latino si impara con Lvdvs

Inventata da un ingegnere insegna la lingua di Cicerone agli studenti: a Roma sperimentazione nei licei. Gratuita si finanzia attraverso il crowdfunding

di Alessandro Luongo
 Imparare una lingua antica con uno strumento moderno, un’applicazione. E così il latino, con il telefono odierno, diventa un gioco da ragazzi. Ideata da Gianluca Sinibaldi, un ingegnere quarantenne romano che al liceo non «l’ha mai imparata», Lvdvs vuole provare a cambiare qualcosa nel modo di apprendere, sfruttando proprio lo smartphone, uno strumento

ACCADDE OGGI MARCONI VINCE IL PREMIO NOBEL

11 DICEMBRE 1909




Guglielmo Marconi viene insignito del premio Nobel per la Fisica. L’Accademia di Stoccolma conferisce il riconoscimento allo scienziato italiano e al tedesco Karl Ferdinand Braun per i loro contributi allo sviluppo del telegrafo senza fili.(Tecnica della Scuola)

mercoledì 10 dicembre 2014

E' la furia del gigante Tifeo a risvegliare l'Etna

eruzioni, etna, leggenda, mito, tifeo, Catania, Cultura
Il Mito

Tifone, sconfitto dal Re degli Dei, è stato imprigionato da Zeus sotto il vulcano in una sorta di crocefissione. Ecco il mito che spiega il motivo delle continue eruzioni e delle scosse di terremoto nell'Isola
Quando l'Etna si risveglia ad uscire dal sonno è in realtà il gigante Tifeo (o Tifone), costretto in eterno a sostenere su di sé il peso della Sicilia, in una sorta di crocefissione voluta dal re degli Dei. Viene spiegato così il motivo delle continue eruzioni del vulcano e delle scosse di terremoto nell'Isola.

Unicef: "15 milioni di bambini coinvolti in gravi conflitti"

Pasquale Almirante Martedì, 09 Dicembre 2014
L’anno più devastante è stato proprio il 2014. "Ben 15 milioni di bambini sono stati coinvolti in conflitti violenti in Repubblica Centrafricana, Iraq, Sud Sudan, Stato della Palestina, Siria e Ucraina compresi tutti i bambini sfollati interni o che vivono come rifugiati. A livello globale, 230 milioni di bambini attualmente vivono in paesi e aree colpite da conflitti armati": è l'allarme lanciato
dall'Unicef.

Lo splendido discorso di Malala Yousaf, la ragazza che a soli 17 anni vince il Nobel per la Pace

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Oggi ha ricevuto il Nobel

LA MORTE DI PIRANDELLO


10 dicembre
Muore a Roma Luigi Pirandello, scrittore, drammaturgo e poeta.
Raggiunge il successo nel 1904 con il romanzo “Il fu Mattia Pascal”. Dagli anni Venti, Pirandello si dedica completamente al Teatro, fondando la Compagnia del teatro d'arte. Nel 1934, è insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Tra le sue opere più note: “Uno, nessuno, centomila”, “Il berretto a sonagli”, “Così è (se vi pare)”, “Sei personaggi in cerca d’autore”.

lunedì 8 dicembre 2014

La Finlandia dice addio al corsivo Dal 2016 non si insegnerà più

Una scelta dettata dal pragmatismo: lo stampatello è più veloce e più facile. I dubbi di psicologi e pedagogisti.

Corsivo, addio. La Finlandia, il Paese con uno dei sistemi educativi più avanzati al mondo, ha deciso di mandare definitivamente in soffitta gli arnesi della bella calligrafia che fu dei nostri nonni e genitori e in parte è ancora nostra (per i nostri figli è tutto da vedere!). Da agosto 2016 nessun bambino finlandese imparerà più a scrivere le lettere dell’alfabeto una legata all’altra, ma solo in stampatello, con i caratteri lì belli chiari per tutti, facili da scrivere e soprattutto da leggere. E al posto delle lezioni di calligrafia si imparerà a battere sul computer. Così ha deciso l’Istituto Nazionale di Educazione finlandese: con buona pace dei tanti argomenti e dei tanti studi di psicologi e pedagogisti che dimostrano come il corsivo non sia solo un vecchio arnese ma serva a sviluppare precise capacità cognitive nei bambini.
Negli Stati Uniti il corsivo non esiste già più
La Finlandia non è certo il primo Paese a imboccare questa strada. Negli Stati Uniti, ad esempio, il corsivo non lo usa quasi più nessuno. Quello che sorprende semmai è che a tagliare i ponti con la bella scrittura sia lo stesso Paese che non soltanto primeggia nelle classifiche Ocse-Pisa sulle...

Corsivo addio, dal 2016 si scriverà solo in stampatello

Quella che sembrava una provocazione, in Finlandia diventa realtà: entro due anni gli studenti invece della calligrafia o scrittura corsiva dovranno imparare il ‘fluent typing’. Il motivo? L'addio progressivo alla penna e al passaggio alla tastiera dei pc: perché saper scrivere al computer è più rilevante nella vita di tutti i giorni. Ma non tutti sono d’accordo.
L’intervento di Yahis Martari, docente del Laboratorio di scrittura all'Università di Bologna, programmato tra poche ore a Radio3Scienza sul disuso del corsivo nelle scuole è tutt’altro che una provocazione: in alcuni Paesi l’utilizzo dello stampatello da parte degli alunni sta diventando esclusivo.
Come nelle scuole finlandesi, dove l’abbandonano del corsivo diventa ufficiale. Il motivo è semplice: viene considerato come il primo passo per avvicinare i piccoli alle tastiere dei pc.
“Se imparare la bella scrittura, in quei paesi con sistemi educativi di tutto rispetto come il Regno Unito è quasi un rito di passaggio per gli studenti della scuola primaria, la Finlandia – scrive l’Ansa - è già proiettata nel futuro e a partire dall'autunno 2016 gli studenti finlandesi invece della calligrafia o scrittura corsiva dovranno imparare il ‘fluent typing’, lo stampatello. In vista dell'addio alla penna e al passaggio alla tastiera del computer”.
"Questo passaggio aprirà la strada a un grande cambiamento culturale - ha detto Minna Harmanen del Consiglio Nazionale dell'educazione finlandese, riporta la Bbc - ma saper scrivere al computer è più rilevante nella vita di tutti i giorni".
E come per ogni importante cambiamento che investe anche solo parte della società ci sono

Una grande lezione, quanto è importante l’autostima dei bambini e degli adulti


Ho letto questa storia la prima volta tanto tempo fa, su un libro a me molto caro, e fin da subito ne sono rimasto colpito.
Quando poi ho iniziato a ragionare sull’importanza dell’autostima per i bambini e sui modi per insegnare ai nostri figli a credere in loro stessi, mi è tornato in mente questo brano bellissimo, che ora condivido con voi perchè possa esservi di ispirazione e di supporto nell’infondere autostima nei vostri figli.
Si chiamava Mrs Thompson. In piedi davanti alla sua classe del quinto anno il primo giorno di scuola, disse una bugia ai bambini. Come la maggior parte degli insegnanti, guardò gli studenti e disse loro di amarli tutti alla stessa maniera. Ad ogni modo, quanto aveva appena affermato non era possibile, perché in prima fila, tutto scomposto nel banco, era seduto un ragazzetto di nome Teddy Stoddard. Mrs Thompson aveva osservato Teddy l’anno

sabato 6 dicembre 2014

La circolare sulla valorizzazione delle eccellenze 2014/2015



Con la Circolare n. 50 del 27 novembre 2014 il Miur informa che con decreto n. 615 dell'8 agosto 2014, registrato dalla Corte dei Conti il 5 novembre 2014 (foglio 5015), il Ministro ha definito il programma nazionale di promozione delle eccellenze per l'a.s.2014/2015 che prevede il riconoscimento di incentivi per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che raggiungono risultati elevati nelle competizioni elencate nella relativa tabella A e per gli studenti che ottengono la votazione di 100 e lode agli esami di Stato.
Come per i passati anni scolastici, le risorse finanziarie saranno inviate alle scuole frequentate dai ragazzi meritevoli affinché provvedano alla premiazione degli studenti con uno dei seguenti incentivi:
a) benefit e accreditamenti per l'accesso a biblioteche, musei, istituti e luoghi della cultura;
b) ammissione a tirocini formativi;
c) partecipazione ad iniziative formative organizzate da centri scientifici nazionali con destinazione rivolta alla qualità della formazione scolastica;
d) viaggi di istruzione e visite presso centri specialistici;
e) benefici di tipo economico;
f) altre forme di incentivo secondo intese e accordi stabiliti con soggetti pubblici e privati.
Il Miur ricorda che gli incentivi di tipo economico corrisposti a favore degli studenti meritevoli non sono assoggettati ad alcun regime fiscale in quanto tali "incentivi perseguono la finalità di interesse generale di stimolare eaccrescere in senso ampio l'interesse

Il corsivo è sempre più in disuso

Dopo il punto e virgola, sempre più in disuso nell'italiano scritto, anche il corsivo sembra seguire analoga tendenza.
Seppur non ancora scomparso, soprattutto fra gli adolescenti al corsivo nella scrittura a mano viene preferito lo stampatello. Negli Stati Uniti è quasi scomparso e anche in Italia il suo uso si sta riducendo, forse – dice Yahis Martari - in conseguenza della diffusione dei social network.
Agli studenti finlandesi, secondo quanto riportato

DATECI IL TEMPO …




Tempo per giocare,
per ascoltare, per capire
o per sbagliare.
E poi quello per pensare,
per amare, raccontare,
disegnare e colorare.
Per fare un girotondo
e abbracciare tutto il mondo.
Perché mai voi
volete accelerare?
La vostra corsa incalzante
confonde la nostra mente.
Se la ragione dell’imparare
è fare bene un test
o un questionario
a noi ci sembrerà un calvario.
Riflettete,per favore,
noi desideriamo studiare
ma anche la musica ascoltare,
il volto colorare,la poesia recitare,
il tempo assaporare e rallentare,
le parole dell’ amico accarezzare.
Non rubateci del tempo
con degli assurdi obiettivi,
vogliamo solo essere bambini.
Dimostrate a tutti noi
che capite anche voi.
Come potete mai pensare
di farci crescere e valutare
se nelle vostre stanze segrete
i nostri sogni,le speranze
le emozioni e i sentimenti
non includete?
Non perdete l’occasione
di mostrare ai più piccini
che gli adulti son capaci
di cambiare e colorare
atteggiamenti e destini.
C’è un tempo per capire
che più lento devi andare.
Occorre perdere del tempo
per poterne guadagnare.
                                       Rosetta Cavallo

Metodo Montessori: inventato in Italia, diffuso altrove

Da noi le strutture sono 150. Negli Usa 5mila. La scuola pubblica uccide anche il metodo Montessori


La maggior parte degli italiani la conosce solo come la signora delle vecchie mille lire. Ma all’estero Maria Montessori è semplicemente Maria Montessori, la signora della scuola che inventò uno dei metodi pedagogici più famosi al mondo, quello che punta sull’indipendenza e la creatività del bambino e sul rispetto dello sviluppo fisico, sociale e psicologico degli studenti.
Con il metodo Montessori si sono formati premi Nobel, guru della Rete, economisti e star del cinema: da Bill Gates ai fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page, da Jeff Bezos di Amazon a Jimmy Walls di Wikipedia, ma anche Garcia Marquez, Mario Draghi, George Clooney e i principi William ed Harry d’Inghilterra. In Italia, tra i montessoriani famosi ci sono Niccolò Ammaniti e i fratelli Sabina e Corrado Guzzanti.
Nel mondo il metodo nato in Italia nel 1907 è applicato in oltre 22mila scuole, di cui 5mila negli Stati Uniti e 1.200 in Germania. Se si considerano anche le scuole “a indirizzo montessoriano”, il numero sale a 66.400, diffuse dall’Arabia Saudita alla Cambogia. In Italia, invece, mentre si parla di “buona scuola”, le strutture che si ispirano agli insegnamenti di Maria Montessori sono ancora poco più di 150, quasi tutte materne ed elementari e concentrate soprattutto al Nord (104 “Case dei bambini” e scuole elementari, più 27 nidi, 18 “Case dei bambini private”, due scuole paritarie medie e due scuole paritarie superiori nell’anno accademico 2009-2010).

Abolizione del voto nella scuola primaria


La scuola primaria ha un valore essenzialmente formativo, il voto (numerico in particolare) si conforma invece come giudizio. Non è una valutazione ma un punteggio dato al bambino sulla base dei contenuti appresi. La scuola deve invece lavorare su un piano diverso: supportare i punti di debolezza per migliorarli e puntare su quelli di forza. Il lavoro complesso della crescita e della maturazione nella fase dell'età evolutiva non può avere come sistema di valutazione una scala numerica (come nella scuola dei primi del '900...). Pensiamo a forme articolate di valutazione discorsiva, che si avvalga di colloqui con famiglia e bambino stesso, che utilizzi strumenti di verifica volti al miglioramento e una successiva valutazione che sia davvero formativa e che dia SENSO all'esperienza di apprendimento. Se vogliamo riferimenti pratici: le scuole più all'avanguadia (pensiamo ai Paesi scandinavi) non hanno il voto; sistema mai preso in considerazione, ed anzi fortemente contestato, dai grandi pedagogisti ed educatori della nostra storia.                                                                                                                                                                                                                                              Elisabetta lombardo

Parlaci dell'Insegnare: estratto da "Il Profeta" di Gibran


Ho riletto per caso, in tutta la sua bellezza, questo passo di Kahlil Gibran, tratto dal celebre "Il Profeta".

Allora disse un maestro: Parlaci Dell'Insegnare.                                                                     
Ed egli disse:
Nessun uomo può rivelarvi nulla, se non quello che già sonnecchia nell'alba della vostra conoscenza.
Il maestro che cammina all'ombra del tempio tra i suoi discepoli non offre il suo sapere ma piuttosto la sua fede e il suo amore.
Se egli è saggio non vi inviterà ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guiderà piuttosto verso la soglia della vostra propria mente.
L'astronomo può dirvi ciò che egli sa dei grandi spazi, ma non può dare a voi la sua conoscenza.

Il musico può cantarvi del ritmo che è in aria, ma non può darvi l'orecchio che ferma quel ritmo né la voce che lo riecheggia.
E chi è versato nella scienza dei numeri può descrivervi i mondi del peso e della misura, ma non potrà guidarvi colà.
Poiché la visione di un uomo non presta le proprie ali a un altro uomo.
E come ognuno di voi è solo davanti all'occhio conoscitivo di Dio, così ognuno di voi deve essere solo nella sua conoscenza di Dio e nella sua conoscenza della terra.

                                                                                                 Kahlil Gibran, Il Profeta

Note disciplinari folli !!!



... perché " chi non ride mai non è una persona seria" ...
1. “L’alunno A.S. viene chiamato per il recupero dell’interrogazione di storia visto l’esito della precedente, l’alunno declina la mia offerta dicendo di esser fiero del suo 4 e chiede con insistenza se ne può avere un altro per confermargli la media.”
 2. “L’alunno O.T. arrotola come fosse un megafono il libro di geografia e lo utilizza per urlare fuori dalla finestra.”
 3. “Al mio arrivo in classe, trovo la maggior parte degli alunni, capitanati dal solito F.L., in pantaloncini, intenti a provare schemi di football americano gettandosi chi sui banchi, chi sulla cattedra e chi sull’ alunno S.P. provocandone l’ira e il pianto. Il tutto è coronato da urla disumane, versi di animale ed esclamazioni poco consone all’ ambiente scolastico. Chiedo l’intervento del signor Preside.”
 4. “P.R. e S.T. sbattono ripetutamente la testa contro l’armadio.”
 5. “L’alunno G.M. si è proposto come mio segretario chiedendo la paga”
 6. “C.denuncia la scomparsa del panino”
 7. “L’alunno B.B. giustifica l’ assenza del giorno 24/05/09 per: Tempesta di sabbia sahariana (ci tengo a precisare che siamo in Italia)”
 8. “G.T. infarcisce la lezione con urla isteriche.”
 9. “Durante l’odierna ora di supplenza, gli alunni D. e V. si concedono il lusso di sfidarsi ad una gara di rutti; tutto questo mentre B., l’organazzatore, riprendeva con il cellulere. Chiedo severi provvedimenti”
 10. B. corre sulla cattedra”
 11. L’alunno F. giustifica l’assenza pomeridiana del 12/01/2009 dicendo che doveva finire di confessarsi.
 12. “L’alunno M.L. rientra dopo 35 minuti dal bagno affermando che il bidello l’aveva sfidato a poker e che lui
doveva difenderlo.”
 13. “Prego volermi far uscire dall’istituto oggi, giorno 17/11/2009 alle ore 11.40. Motivazione: Mi sto rompendo le palle”
 14. “La classe disturba e scaraventa palline di carta inzuppate di saliva contro l’insegnante”
(ora successiva, professore diverso) “Me ne sono accorto. Prof. G.”
 15. “P.C. scambia figurine con la bidella”
 16. “Alla richiesta di giustificare l’assenza di ieri, F. scappa.”
 17. “La classe è incomprensibilmente dimezzata.”
 18. “Oggi in classe è presente solo un banco. Gli alunni, invece, ci sono tutti.”
 19. “L’alunno C.N. nuoce alla didattica.”
 20. “La classe ostenta ignoranza”
 21. “D.G. spezza matite con il naso
 22. “In classe ci si augura il mio decesso”
 “A.F. ride ininterrottamente da venti minuti e presenta segnali di convulsioni.”
“L’armadio di classe è tagliato a metà.”
“La lavagna è imbrattata di disegni osceni raffiguranti la sottoscritta”





E fatti due risate ...





Uomini e donne al Bancomat!!... clicca e fatti due risate

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giovedì 4 dicembre 2014

RICONOSCIAMO LA DISLESSIA: ecco alcuni indici.

Molto spesso possiamo osservare degli errori o difficoltà tipiche dei bambini con DSA, qui ne abbiamo raccolti alcuni dei più frequenti.
Solitamente bambini molto intelligenti e intuitivi, ma, nonostante ciò, spesso possiamo osservare:
- Lettura lenta e scorretta, spesso legge la punteggiatura.
- Frequenti e ripetuti errori di ortografia come accenti, utilizzo scorretto dell’ h o della q, errori nell’utilizzo delle doppie.
- Spesso scrive parole attaccate tra di loro.
- Difficoltà nei calcoli a mente anche per semplici quesiti e si aiuta spesso con le dita.
- Difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione.
- La comprensione del testo va bene se legge l’adulto
- Nello studio delle discipline è necessario fargli ascoltare la lezione letta da altri.
- Ha dei giorni in cui proprio non riesce a lavorare.
- Confusione di ordine spazio/temporale: ieri/oggi/domani, pranzo/cena, dentro/fuori.
- Ha difficoltà nel memorizzare le cose in sequenza: tabelline, mesi e giorni, dita delle mani.
- Da piccolo ha avuto difficoltà del linguaggio;
- Ha difficoltà ad imparare l'alfabeto, i giorni della settimana, il nome delle dita delle mani;
- Confusione fra le varie fasi della giornata mattina/sera
- Ritardo nell'acquisizione di abilità motorie fini come allacciarsi le scarpe.
- E’ facilmente distraibile e soggetto ad agitazione motoria (non riesce a stare fermo).
- Difficoltà nell’imparare a leggere l’orologio.
- Difficoltà nell’organizzazione degli impegni ora/data/luoghi.
- Eccelle in alcuni ambiti (arte, scienze) e risulta molto scarso in altri (grammatica, matematica).

Una sineddoche fuorviante

Posted by Benedetto Vertecchi


Vorrei richiamare alla memoria dei lettori un passaggio del romanzo Lo schiavo di I. B. Singer. Il protagonista della storia è un giovane ebreo polacco che, per varie traversie, si ritrova ridotto in servitù presso un ricco possidente cristiano. Questi lo invia a pascere i suoi armenti sulle montagne della Slesia. Quel che  turba il giovane è che nella condizione di solitudine che lo attende non potrà assolvere ai suoi doveri religiosi e, soprattutto, non potrà dedicarsi, come aveva fatto fin da bambino, alla lettura della Torah. In tanti anni aveva imparato a memoria il testo sacro, ma non era la stessa cosa recitarne i brani o leggerli. La lettura comportava, infatti, un impegno molto più forte, sollecitando nuove e più consapevoli interpretazioni. Il giovane decide quindi di scrivere la Torah sulle rocce che circondavano il suo rifugio: doveva scrivere il testo sacro per poterlo leggere.
Ho richiamato il romanzo di Singer perché consente di affrontare la questione della tecnologia nell’educazione senza restare subito impigliati nella sineddoche che ha finito per restringerne (e, a mio parere, per mortificarne) il significato. La tecnologia non è, infatti, prioritariamente costituita da macchinario (tanto meno, come generalmente si intende, da macchinario complesso). Il giovane pastore doveva soddisfare un’esigenza culturale, quella di leggere la Torah. Per farlo, aveva bisogno che il testo fosse scritto. La soluzione che individua è un perfetto esempio di tecnologia, ovvero di una soluzione che ottimizza le risorse esistenti per rispondere ad un intento nitidamente definito. Quella soluzione non era certamente l’unica. Se avesse potuto frequentare la sinagoga, non avrebbe avuto bisogno di scrivere la Torah, ricorrendo oltretutto a un supporto inconsueto, perché sarebbe stato sufficiente leggerne il testo a stampa. Ne deriva che la tecnologia serve a trovare soluzioni per problemi reali, e non per sostituire ciò che già esiste con apparati strumentali complessi. Semmai, le nuove opportunità possono aggiungersi a quelle di cui già si dispone, per allargare l’orizzonte dell’educazione.

Oggi chi voglia presentarsi come innovatore in campo educativo è sufficiente che bruci alcuni rituali granelli d’incenso sull’altare della tecnologia (intesa in conformità alla sineddoche restrittiva prima richiamata). È quel che sta avvenendo nel sistema scolastico italiano, poverissimo d’idee, ma al quale si prospettano, un giorno dopo l’altro, scenari innovativi tramite il ricorso alle nuove risorse tecnologiche. In assenza di una politica scolastica, e in una situazione economica certamente difficile, si lascia intendere che molte spese sono superflue, e che non c’è un particolare bisogno d’investimenti, poiché i cambiamenti necessari per rinnovare le pratiche educative deriveranno, con certezza, dalle nuove apparecchiature che saranno poste a disposizione. Il messaggio implicito è che la scuola può realizzare risparmi consistenti e migliorare la qualità dei livelli di apprendimento degli allievi investendo somme abbastanza modeste per acquisire uno strumentario tecnologico, mentre sarebbero necessarie risorse ben più consistenti se per adeguare le pratiche educative alle nuove esigenze si dovesse rivedere l’organizzazione del sistema scolastico, modificare i profili professionali degli insegnanti, fornire alle scuole le dotazioni e gli spazi necessari per consentire agli allievi di compiere esperienze capaci di collegare l’apprendimento con l’azione.
Ridurre, come si sta facendo, la modernizzazione del sistema educativo alla sola disponibilità nelle scuole di strumentazione tecnologica ha come effetto già verificabile l’impoverimento delle risorse per la didattica. Del resto, un conto è avere a disposizione un’apparecchiatura, un conto farne un uso appropriato e tale da giustificare l’investimento effettuato, specialmente se si considera che lo strumentario tecnologico è soggetto ad un rapido invecchiamento. Un computer, un tablet o una lavagna multimediale dopo un paio d’anni sono considerati dagli allievi che dovrebbero usarli reperti archeologici. E non potrebbero pensare altrimenti, considerando che in molti casi dispongono in famiglia di strumenti che, per lo meno sul piano merceologico, sono più aggiornati di quelli il cui uso è proposto nelle scuole.
Torna a manifestarsi una tendenza alle contrapposizioni distruttive che è propria di modelli educativi incapaci di realizzare un’accumulazione conoscitiva che valorizzi le esperienze del passato e le integri con quanto di nuovo emerge dalla ricerca e dallo sviluppo di progetti sperimentali. È già accaduto che proposte inconsuete abbiano condotto all’arroccamento su opposte sponde di sostenitori e detrattori: basti pensare alla contrapposizione tra permissivismo e rigorismo o alle polemiche sui modi della valutazione e sull’uso dei libri di testo. In altre parole, non ci si chiede se per effetto delle nuove proposte possa realizzarsi un incremento delle opportunità di educazione, ma solo se sia o non sia opportuno sostituire una linea di comportamenti educativi che, per qualche motivo, non soddisfi con un’altra, del tutto diversa. Ne consegue una perdita di spessore delle interpretazioni educative, che finiscono con l’essere soggette a suggestioni di senso comune, quando non alla moda del momento.
L’enfasi che si sta ponendo sull’utilizzazione della tecnologia nell’attività educativa rischia di far passare in secondo piano proprio l’apporto di innovazione che si potrebbe attendere dalla disponibilità di mezzi che stanno facilitando enormemente adempimenti che fino a non molto tempo fa richiedevano di effettuare operazioni lente e ripetitive. Il senso comune non rileva gli aspetti meno evidenti, ma più sostanziali, dell’innovazione tecnologica e si limita a considerare la possibilità di sostituire, per analogia o per imitazione, situazioni e comportamenti consueti. La tecnologia finisce con l’assumere una funzione di protagonista, alla quale gli insegnanti dovrebbero adeguarsi. Ma sarebbe come considerare, nel passaggio del romanzo di Singer, più importante lo strumento utilizzato per scrivere del testo della Torah che il giovane ebreo aveva bisogno di leggere. Non solo. Il passaggio che abbiamo richiamato contiene un’implicazione di grande rilievo, sul piano culturale e, più ampiamente, su quello educativo. Il pastore, scrivendo il testo sulle rocce, dimostrava di possedere un’autonomia che non sarebbe emersa nelle condizioni consuete. Certo, questo non significa che le condizioni descritte da Singer fossero quelle preferibili, ma sta comunque a indicare che da un punto di vista educativo sono valide le soluzioni che non diminuiscono, nell’immediato o in tempi lunghi, la possibilità di individuare soluzioni per problemi inconsueti.
Per quanto scarsi siano i riferimenti conoscitivi, si ha l’impressione che bambini e ragazzi che nel loro sviluppo abbiano fruito più ampiamente di apparecchiature tecnologiche non abbiamo tratto solo vantaggi da tale condizione. Non ci si pongono, ed è un segno del livello scadente delle interpretazioni educative, questioni che potrebbero spingere in una direzione o in un’altra le scelte delle scuole. Si prospetta lo scenario di una scuola senza carta, ma non ci si chiede se la crescita di autonomia derivante dalla capacità degli allievi di formulare un pensiero di qualche complessità senza essere dipendenti dalla disponibilità di apparecchiature tecniche sia un obiettivo che debba essere perseguito e, se possibile, potenziato. Si finisce col confondere la dotazione fisica con l’intento dell’educazione.